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31gen13
Atto di accusa della Procura di Roma per l'apertura del processo contro 31 imputati per crimini commessi durante l'Operazione Condor
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO
(artt. 416,417 c.p.p. 130 D.L. 271/89)Al Giudice per l'udienza Preliminare presso il Tribunale di Roma
Il Procuratore Aggiunto dott. Giancarlo Capaldo visti gli atti del procedimento penale n.31079/05 Noti nei confronti di:
b) Boliviani
1. ARCE GÓMEZ, Luis : generale, capo del D-2 (Il Dipartimento) di intelligence dello Stato Maggiore dal novembre del 1979 al luglio del 1980, quando - a seguito del golpe di GARCÍA MEZA - fu nominato ministro dell'interno. Detenuto nel Carcere di Chonchonoro di El Alto- domicilio processuale Edificio Cristal, Piso 10,
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 7 ottobre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Boliviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia
- ha nominato difensori Boliviani;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Anixia Torti del foro di Roma Via G.Gentile n.22 che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.2. GARCIA MEZA TEJADA, Luis (nato a La Paz, l'8 agosto 1929). Detenuto nel Carcere di Chonchonoro di El Alto-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p.notificato il 7 ottobre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Boliviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- Si è rifiutato di firmare e di accettare copia della notifica e ha chiesto che la notifica fosse consegnata al suo avvocato difensore dott. Mirko Suaznabar;
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Anixia Torti del foro di Roma Via G. Gentile 22 che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.d) Cileni
3. AGUIRRE MORA Daniel (Arnoldo) (nato a Traiguénil 29.06.1931, identificato a mezzo D.N.I. n. 3.142.616 coniugato, già Prefetto (R) de la Polizia di Investigaciones del Cile, CNI 3.142.616-2, domiciliato in Calle 3 Oriente, n. 640 - dpto. 32, Vina del Mar Cile ) telefono 2473908
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 4 dicembre 2008 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Monica Morrisi del foro di Roma Viale Tina Modotti n.32 che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2011.4. ARELLANO STARK, Sergio Victor (nato il 10 giugno 1921, a Santiago Carta d'identità cilena n. 1.226.350-3, residente in Hendaya 163 (62) Las Condes). domiciliato in Calle Rio Maule n. 555 Comune di Las Condes - Santiago-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 5 agosto 2009 dallì'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Monica Morrisi del foro di Roma Viale Tina Modotti n. 32, che ha ricevuto notifica dell'awiso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.5. CONTRERAS, Juan Manuel GUILLERMO SEPULVEDA, nato a Santiago il 4 maggio 1929, identificato a nezzo carta d'identità cilena n. 2.334.882-9, coniugato, già recluso presso il Centro de Cumplimìento Penitenciario Especial "Cordillera"). Già detenuto in CCP -Centro de Cumplimiento Penitenziario Especial Cordillera.
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato in data 29 maggio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Monica Morrisi del foro di Roma Viale Tina Modotti n.32, che ha ricevuto notifica dell'awiso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.6. ESPINOZA BRAVO, Pedro Octavio (nato il 19 agosto 1932 a Santiago , identificato a mezzo carta d'identità cilena n. 3.063.238-9) già recluso presso il Centro de Cumplimiento Penitenciario Especial "Cordillera".
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 29 maggio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv.Monica Morrisi del foro di Roma Viale Tina Modotti n.32, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.7. LUCO ASTROZA Carlos (nato a Cuneo P11.11.1937, coniugato, C.V.P. -autista in congedo di veicoli di polizia- della Polizia di Investigaciones cilena, CNI4.053.179-3, domiciliato in Calle Errcilla 203 Sector Pillanlelbùn, Lautaro).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p.notificato in data 4 dicembre 2008 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- Non ha firmato l'atto e non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'aw. Monica Morrisi del foro di Roma Viale Tina Modotti n.32, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis cp.p. in data 22 novembre 2010.8. MENA SALINAS, Odlanier Rafael (nato a Gorbia il 02.04.1926, coniugato, identificato a mezzo C11.912.932-2, domiciliato in Calle Callao n° 3535, dpto. 92, Las Condes). Comune di La Reina - )
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis cp.p.notificato l'11 agosto 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.9. MOREN BRITO Marcelo Luis (nato a Temuco il 27.06.1935, coniugato, Colonnello in congedo dell'esercito cileno, identificato a mezzo CI 3.392.364-3, attualmente detenuto presso il Centro de Cumplimiento Penitenciario Especial "Cordillera"). Domiciliato in C.C.P. Cordillea
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 27 gennaio 2009 dallìAutorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- ha eletto domicilio in Italia presso il Consolato del Cile;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv.Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.10. MORENO VÀSQUEZ, Orlando (nato il 14 febbraio 1941 a Osorno, identificato a mezzo CI. n. 4.647.511-9, domiciliato in Calle Guatemala n° 050, (35) Villa O'Higgins, Temuco).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 26 novembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le noti
- si rifiuta di firmare, ha eletto domicilio in Italia c/o il Consolato del Cile;
- si rimette a quanto disposto in Italia per il difensore;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alferdo Fuscon. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.11. RAMIREZ PINEDA, Luis Joaquin (nato il 3/7/1925, a Valparaiso identificato a mezzo CI. 1.773.669-8, Isla Atilia 438 Talcahuano-Concepcion, San Crescente 19 dpto.132 Santiago). Comune di Providencia
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 5 agosto 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- ha eletto domicilio c/o Dipartimento di Consulenza Giuridica del Comando di Supporto Amministrativo dell'Esercito del Cile;
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv, . Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n.3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.12. RAMIREZ RAMIREZ, Hernan Jerónimo (nato il 6/11/1924, a Talea identificato a mezzo CI. 1.803.092-6, residente in via Carmen Silva 2736 (int.32) a Providencia, Santiago). Telefono 2323242-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 5 agosto 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n.3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.13. VALDERRAMA AHUMADA, Rafael Francisco: (nato a Talea il 13.01.1945, celibe, colonnello in congedo dell'esercito cileno, identificato a mezzo CI 5.054.076-6, domiciliato in Luis Bernardin n° 1.035, Nunoa).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 17 marzo 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n.3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.14.VÁSQUEZ CHAHUAN, Manuel (Abraham) (nato a Santiago il 14/11/1945, identificato a mezzo CI. 5.090.301-k. domiciliato in Brasilia 909, Dept.303, Comune di Las Condes, Santiago).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 2 luglio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Cilena, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Barbara Silvestro del foro di Roma Via Alfredo Fusco n.3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.f) Peruviani
15. MARTÍNEZ GARAY, Martin: nato il 12.05.1933 a Lima - identificato a mezzo D.N.I. n. 09303231 - colonnello, nel 1980 capo del Servicio de Inteligencia del Ejérdto (SIE). Domiciliato in Calle Miguel Cervelli n. 112 Distrito de la Victoria - Santa Catalina Lima -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 23 febbraio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Peruviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.16. MORALES BERMUDEZ (CERRUTTI) Francisco (nato a Kima il 4 ottobre 1921) identificato a mezzo D.N.I. n. 08245352 - generale, presidente del Perù dal 30 agosto 1975 al 28 luglio 1980. Domiciliato in Calle Manuel Gomero n. 455, Urbanizacion Orrantìa dei Mar, Districo de Magdalena - Lima -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato il 23 febbraio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Peruviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia ha nominato un difensore Peruviano;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.17. RICHTER PRADA, Pedro (nato a Huamanga, Ayacucho il 4 gennaio 1921, di Federico Richter Prada e Maria Prada): identificato a mezzo D.N.I. n. 08198210 -generale di divisione, primo ministro del Perù dal 2 febbraio 1979 al 28 luglio 1980. domiciliato in Lima - Santiago de Surco Av. Casuarinas 433 - domicilio processuale in Casilla 10354 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 23 febbraio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Peruviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia ha nominato un difensore Peruviano;
- è assistito d'ufficio dall'avv Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.18. RUIZ FIGUEROA, Germàn: nato il 03.03.1928 a Huanuco/Huanuco/Huanuco identificato a mezzo D.N.I. N.09151190- generale, capo della Dirección de Inteligencia del Ejército (DINTE) nel 1980. Domiciliato in Calle Reoul de Veneuil n. 16-183 Urb. Las Magnolias de Santiago de Surco - - Lima
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 23 febbraio 2009 dall'Autorità Giudiziaria Peruviana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Luca Milani del foro di Roma Via R. Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.g) Uruguayani
19. ÁLVAREZ ARMELLINO, Gregorio Conrado: (nato a Montevideo, Uruguay, il 26 giugno 1922. identificato a mezzo Carta d'identità uruguayana n. 451.183- 5. Residente in Pedro Campbell 1628, Montevideo).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato F 11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;.
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv.Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.20. ARAB FERNÁNDEZ, José Ricardo (nato a Montevideo, Uruguay, l'8 febbraio 1940, in congedo, residente in Vilardebó 1403, Montevideo, Uruguay; numero di telefono del lavoro +598 2 208 5459, identificato a mezzo carta d'identità uruguayana n. 851.889-3; Credencial civica BMA 15121). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione, -domicilio sito in Domingo Arena Unidad 8 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato F11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.21. BLANCO, Juan Carlos: ministro delle relazioni estere dal golpe del 1973 al 19 dicembre 1976.-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 22 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Luca Milani del foro di Roma Via R.Grazioli Lante n. 7, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 19 novembre 2010.22. BORDABERRY AROCENA, Juan Maria (nato a Montevideo, Uruguay, il 17 giugno 1928. L'ultima residenza conosciuta è Libertador Lavallejo 1513, Montevideo). Il suo domicilio è a Montevideo in Calle Potosi 1671
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificatogli 22 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.23. CALCAGNO GORLERO, Carlos (nato a Montevideo, Uruguay, il 2 maggio 1941 .identificato a mezzo Carta d'identità uruguayana 878.213- 9. Residente in Ruta 86 Km. 38 Sauce, Canelones, Sec. Judicial 6°) (Pseudonimi: El Gordo, Martin), notifica 415/bis 11.09.2009-domicilio reg. cab. n. 6, Unidad 8, Calle Domingo Arena-Montevideo-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.24. CHÁVEZ DOMÍNGUEZ, Ricardo Eliseo identificato a mezzo CI. n. 1.005.749.3 tenente di vascello (CG) di età di 65 anni capo delle operazioni speciali dei FUSNA, dal 1973 al gennaio 1978. (Attualmente gestisce una clinica per massaggi sita in Joaquin de Salterain, n. 1520 Montevideo e insegna arti marziali in una scuola sita a calle Acevedo Diaz, n. 1024; il suo numero dì telefono cellulare è 99616261). domicilio in Calle JaunBbenito Bianco n. 675 Apto 702- tel. 7109402 - 099616261
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 22 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominaré in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dail'avv. Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.25. GAVAZZO PEREIRA, José Horacio (nato a Montevideo, Uruguay, il 2 ottobre 1939, residente in José Marti 3067, ap.to 401, Montevideo; telefono +598 2 708 3556; identificato a mezzo carta d'identità uruguayana n. 844.257/3). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione.
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato F11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.26. LARCEBAU (anzi nome esatto LARCEBEAU) AGUIRRE GARAY, Juan Carlos: (nato ad Artigas, Uruguay, il 29 aprile 1946; ultima residenza conosciuta: Magarinos Cervantes 1381, Montevideo; sembra si sia trasferito nella città dì colonia). Establecimiento de Reclusion n. 8 II suo domicilio è in Unida 8 Domingo Arena-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.27. MATO NARBONDO, Pedro Antonio (nato a Rivera, Uruguay, il 24 settembre 1941; identificato a mezzo carta d'identità uruguayana 1.567.885- 0; residente in Fernando Segarra 434, Lavalleja, Rivera -Uruguay).
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 2 ottobre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23; che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.28. MAURENTE MATA, Luis Alfredo (nato a Maldonado, Uruguay il 1° marzo 1947; identificato a mezzo carta d'identità uruguayana n. 1.114.456-0; residente in Cajarville 876, Minas, Departamento Lavalleja, Uruguay; altro indirizzo: Roma 5075, Minas, Departamento Lavalleja, Uruguay), domicilio sito in Domingo Arena Unidad 8
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis cp.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv.Carlo Taccagni del foro di Roma Via Zanardelli n. 23, che ha ricevuto, notifica dell'avviso ex art. 415 bis cp.p. in data 22 novembre 2010. >' - :i- - -29. MEDINA BLANCO, Ricardo José (nato il 1° agosto 1948 in Uruguay, residente in Avenida G. Solymar, CL Manzana 2 274 Solar B, Dep.to Canelones (Padron: 21.825) Carta di identità uruguayana 1.114.267-5). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione.-domicilio in Domingo Arena Unidad 8 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.30. PAULÓS, Ivan generale, capo del Servizio informazioni della Difesa (SID) dal 1978 al 1981.
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato il 1 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- èj assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.31 RAMAS PEREIRA, Ernesto Avelino (nato a Montevideo, Uruguay il 7 gennaio 1936; carta d'identità uruguayana n. 707.695-5; residente in Cane 3614,| Montevideo). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione. - IL SUO DOMICILIO OSPEDALE MILITARE -TALCHAHUANO tra URQUIZA e SARMIENTO, Villino "Rosemar" Piriapolis. Depto de Maldonado (Secc. 11° di Maldonado) -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.32 SANDE LIMA, José Felipe (nato in Uruguay il 15 aprile 1948): nel 1976, -tenente del SID (codice identificativo SID: 310 o 311).- domicilio in Domingo Arena Unidad 8 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis cp.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.33 SILVEIRA QUESADA, Jorge Alberto (nato a Montevideo, Uruguay, il 20 settembre 1945. identificato a mezzo Carta d'identità uruguayana n. 1.037784-3; residente in Santa Lucia 4145, Montevideo; altro domicilio a Castillo- Rocha, Uruguay ). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione.) domicilio in Domingo Arena Unidad 8 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è Assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis cp.p. in data 22 novembre 2010.34 SOCA, Ernesto (nato il 24 agosto 1949) (pseudonimo Dracula): nel 1976, caporale in servizio al SID.- domicilio sito in Domingo Arena Unidad 8 -
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv. Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis cp.p. in data 22 novembre 2010.35 VÁZQUEZ BISIO, Gilberto Valentín (nato a Rivera, Uruguay il 20 agosto 1945; carta d'identità uruguayana n. CI. 1.011.173- 0; residente ind Acevedo Diaz 2375, Montevideo, telefono 209 5626). Attualmente detenuto, su richiesta della magistratura argentina, che ne ha chiesto l'estradizione, domicilio sito in Domingo Arena Unidad 8-
Richiesto, con atto contenente anche l'avviso ex art. 415 bis c.p.p., notificato l'11 settembre 2009 dall'Autorità Giudiziaria Uruguayana, di nominare difensore di fiducia in Italia e di eleggere in Italia il domicilio per le notificazioni:
- non ha ritenuto di eleggere domicilio in Italia;
- non ha ritenuto di nominare in Italia un proprio difensore di fiducia;
- è assistito d'ufficio dall'avv Samanta Salucci del foro di Roma Viale Bruno Buozzi n. 3, che ha ricevuto notifica dell'avviso ex art. 415 bis c.p.p. in data 22 novembre 2010.IMPUTAZIONI Capo A1: caso BANFI.
Juan María BORDABERRY, Juan Carlos BLANCO
A1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422,630,575,576 1° comma, nn 1 e 4,577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, con altre persone rimaste sconosciute - tra le quali anche taluné di quelle che hanno partecipato direttamente ai sequestri, alle torture ed alle uccisioni - ed altre decedute (Alberto VILLAR, Juan GATTEI, José D. CARDOZO, Dante PALADINI, Julio César VADORA, Victor CASTIGLIONI HERRERA, Hugo CAMPOS HERMIDA, Hugo LINARES BRUM, Antonio GETTOR , Luis MARGARIDE, Enrique SILVA ,Walter RAVENNA , Víctor GONZALEZ IBARGOYEN e Alberto O. BALLESTRINO), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nel Movimiento 26 de Marzo e nel Movimiento di Liberación Nacional - Tupamaros; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero non determinabile con precisione, ma rilevante di persone per i loro presunti rapporti con i citati movimenti e nell'averle sottoposto a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri partecipanti alle citate organizzazioni, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; e nell'aver concorso alla uccisione di molte di esse e, in particolare, del cittadino italiano Daniel Álvaro BANFI BARANZANO, per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Atti ed azioni di seguito descritte:
- per il sequestro, il 12 settembre 1974, di Luis LATRONICA, di Rivera MORENO e del cittadino italiano Daniel Álvaro BANFI BARANZANO, a seguito delle informazioni estorte sotto tortura ad Alberto Andrés CORREA, sequestrato alla fine di agosto del 1974 da parte della Alianza Anticomunista Argentina;
- per l'uccisione, mediante l'uso di mitragliatrici, nella notte tra il 29 ed il 30 ottobre 1974, di Luis LATRONICA e del cittadino italiano Daniel Alvaro BANFI BARANZANO, i cui cadaveri venivano rinvenuti, insieme a quello di Guillermo Rivera JABIF GONDA, il 30 ottobre 1974, in località San Antonio de Areco (tra Buenos Aires e La Plata), con le mani legate dietro la schiena e parzialmente ricoperti di calce viva, utilizzata allo scopo di ostacolarne l'identificazione. Rivera MORENO, invece, veniva rilasciato il 26 ottobre 1974, unitamente a Nicasio Washington ROMENO UBAL, sequestrato il 13 settembre 1974 in altra operazione clandestina;
- per il sequestro, l'8 novembre 1974, di altri sei uruguayani, cinque adulti (Floreal GARCÍA, Mirtha HERNANDEZ, Héctor BRUM, Gracida ESTEFANEL e María de los Ángeles CORBO) e un bambino di 3 anni, tale Amaral GARCÍA HERNANDEZ; quest'ultimo, successivamente, allevato da una coppia di funzionari dei servizi di sicurezza argentini, veniva rintracciato e liberato solo nel 1985 e successivamente consegnato ai nonni naturali dalla magistratura argentina; i cadaveri dei cinque adulti venivano, invece, rinvenuti in Uruguay il 20 dicembre 1974.
La responsabilità dei correi discende dal ruolo da ciascuno svolto:
- Alberto VILLAR (deceduto), quale capo della polizia federale, organismo di direzione e coordinamento di tutta la polizia federale, da cui dipendeva, tra l'altro, la Superintendencia de Seguridad Federal;
- Luis MARGARIDE (deceduto), quale capo della Superintendencia de Seguridad Federal, organismo che svolgeva funzioni di polizia politica da cui dipendeva il Departamento de Asuntos Extranjeros, competente per la sorveglianza e il controllo degli esuli politici;
- Juan GATTEI (deceduto), quale capo del Departamento de Asuntos Extranjeros;
- Antonio GETTOR, (deceduto) quale vice capo del citato Departamento de Asuntos Extranjeros;
- Enrique SILVA (deceduto), quale capo della Polizia della provincia di Buenos Aires;
- Juan María BORDABERRY AROCENA, Walter RAVENNA(deceduto), Juan Carlos BLANCO, Víctor Fermín GONZÁLEZ EBARGOYEN (deceduto) in concorso con José D. CARDOZO (deceduto), Dante PALADINI (deceduto) e Julio César VADORA (deceduto) ed Hugo LEVARES BRUM (deceduto) quali membri del COSENA, che ha deliberato, autorizzato e diretto la repressione politica dei militanti del Movimiento 26 de Marzo e del Movimiento di Liberación Nacional - Tupamaros con l'aiuto delle forze armate uruguayane e d'intesa con le autorità politiche, militari, di polizia e di sicurezza argentine, deliberando il trasferimento di alcuni di loro in Uruguay e la loro eliminazione fisica;
- Alberto O. BALLESTRINO (deceduto), quale capo della Polizia di Montevideo, da cui dipendeva la Dirección Nacional de Información e Inteligencia della Jefatura de Policia, uno degli organismi a cui era affidata la repressione degli oppositori politici all'estero;
Victor CASUGLIONI HERRERA (deceduto), quale capo della Dirección Nacional de Información e Inteligencia della Jefatura de Policia e Hugo CAMPOS HERMIDA (deceduto) quale capo del Dipartimento 5 della citata Dirección che ha proceduto al sequestro di Luis LATRONICA, Rivera MORENO e del cittadino italiano Daniel Alvaro BANFI BARANZANO.
Capo B1: casi GATTI, ISLAS, ARNONE, RECAGNO
Juan Carlos BLANCO,, José Horacio GAVAZZO PEREIRA, José Ricardo ARAB FERNÁNDEZ, Ricardo José MEDINA BLANCO, Gilberto VÁZQUEZ, Luis Alfredo MAURENTE MATA, Pedro Antonio MATO NARBONDO, José Felipe SANDE LIMA, Ernesto SOCA,, Ernesto Avelino RAMAS PEREIRA, Jorge Alberto SELVEERA QUESADA
B1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p., per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, con Jorge Rafael VEDELA, Jorge Carlos OLIVERA ROVERE, Julián Eduardo CAPANEGRA Carlos, A. MITCHEL, Néstor GUILLAMONDEGUI, Rubén Víctor VISUARA, Eduardo Rodolfo C Honorio Carlos MARTÍNEZ RUIZ, ABANILLAS, Antonio ANITCH MAS César Alejandro ENCISO ,Enrique Osvaldo ESCOBAR, Juan RODRÍGUEZ, Eduardo Alfredo RUFFO, Andrés Francisco VALDEZ, Albano Eduardo HARGUINDEGUY, Juan Carlos LAPUYLE, Manuel Juan CORDERO PIACENTINI, Antranig OHANNESSIAN OHANNIAN, Daniel FERREIRA e Julio CASCO (per i quali si procede separatamente) e con altre persone rimaste sconosciute - tra queste ultime anche talune di quelle che hanno partecipato direttamente ai sequestri e alle uccisioni - ed altre decedute (Orlando Ramón AGOSTI, Carlos Guillermo SUÁREZ MASON, Cesáreo CARDOZO, Evaristo BESTEIRO, Otto Carlos PALADINO, Juán Ramón NIETO MORENO, Marcos Alberto CALMON, Anibal GORDON, Ricardo Roberto RICO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Dante PALADINI, Pedro Alberto DEMICHELLI LIZASO, Julio César VADORA, Amaury PRANTL, Enrique MARTÍNEZ e Hugo CAMPOS HERMEDA, Emilio Eduardo MASSERA, Osvaldo FORESE, Carlos Vicente MARCOTE Walter RAVENNA Víctor GONZÁLEZ EBARGOYEN, , Francisco SANGURGO BRAVO, Juan Antonio RODRÍGUEZ BURATTI , Nelson SÁNCHEZ DIAZ e Ramón DIAZ OLIVERA), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nel PVP (Partido por la Victoria del Pueblo) e nelle organizzazioni che in tale partito, fondato nel 1975, erano confluite, quale l'OPR33 (Organización Popular Revolucionaria 33 Orientales) o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con il citato Partito e nell'averle sottoposto a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri partecipanti alle citate organizzazioni, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; e nell'aver concorso all'uccisione di molte di esse ed in particolare dei cittadini italiani Gerardo GATTI, María Emilia ISLAS de ZAFFARONI, Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ e Juan Pablo RECAGNO BARBURU, per le cui morti si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Atti ed azioni qui di seguito descritte:
- per avere, dopo l'inizio, nell'aprile 1976, della campagna repressiva contro gli esuli in Argentina del PVP uruguayano, proceduto al sequestro, il giorno 5 aprile 1976, di Ary CABRERA PRATES e, il giorno 17 aprile, di Eduardo CB3ZZOLA e di Telba JUÁREZ, successivamente torturati e uccisi;
- per aver ideato, programmato ed eseguito due vaste retate, la prima nei mesi di giugno e luglio 1976, e la seconda nei mesi di settembre e ottobre 1976, dirette a sgominare l'apparato politico e militare del PVP;
- per avere sequestrato il 9 giugno 1976 María del Pilar NORES MONTEDONICO e l'8 o il 9 giugno 1976 il cittadino italiano Gerardo GATTI, che veniva sottoposto a brutali e inumane torture a seguito delle quali decedeva nel luglio 1976;
- per avere successivamente, proprio in relazione a quanto estorto alla NORES a seguito delle torture e delle violenze sessuali alle quali quest'ultima era stata sottoposta, sequestrato il 13 giugno Raúl Luis ALTUNA, il 15 giugno, Julio RODRÍGUEZ RODRÍGUEZ, Jorge GONZÁLEZ CARDOZO ed il 30 giugno Enrique RODRÍGUEZ LARRETA MARTÍNEZ.
Negli stessi giorni venivano sequestrati anche due dirigenti sindacali, José Hugo MÉNDEZ DONADÍO (sequestrato il 15 giugno assieme alla moglie María del Carmen MARTÍNEZ ADDIEGO, morto il 21 giugno 1976 e tumulato nel cimitero La Chacarita della città di Buenos Aires) e Francisco Edgardo CANDIA (17 giugno, morto il 21 giugno 1976 e tumulato nel cimitero La Chacarita), non militanti del PVP, ma in contatto con GATTI e DUARTE per la comune militanza sindacale.
Il 6 luglio fu sequestrata, inoltre, María Mónica SOLINO PLATERO, mentre tra il 13 ed il 14 luglio vennero sequestrati, sempre a Buenos Aires, Alicia Raquel CADENAS RAVELA, Nelson Eduardo DEAN BERMÚDEZ, Sara Rita MÉNDEZ LOMPODIO assieme al figlio di 20 giorni Simón Riquelo, Asilí Soria MAlCEIRO PÉREZ, Margarita MarÍa MICHELINI DELLE PIANE, Ana Inés QUADROS HERRERA, María Elba RAMA MOLLA, Enrique RODRÍGUEZ LARRETA PIERA, Ariel Rogelio SOTO LOUREIRO, Edelweiss ZAHN FREIRE, Gastón ZINA FIGUEREDO, Leon Gualberto DUARTE LUJÁN, Sergio Rubén LÓPEZ BURGOS, Ana María SALVO SÁNCHEZ, Raúl Luis ALTUNA, Marta Amalia PETRIDES CATINO de LUBIAN. Il 15 luglio fu sequestrato Víctor Hugo LUBIAN PELAEZ. Tutte le persone sopra citate, sequestrate tra giugno e luglio, venivano condotte nel centro clandestino di detenzione noto come "Automotores Orletti" (gestito dalla SIDE argentina), dove venivano sottoposte a interrogatori sotto tortura. Tra la fine di luglio e i primi di agosto, altri sequestri di militanti del PVP furono effettuati in Uruguay, mentre poco dopo l'offensiva riprese in Argentina con la seconda retata del settembre e ottobre 1976;
- per aver proceduto, dal 23 settembre 1976, in Argentina, ad una nuova ondata di sequestri di cittadini uruguayani, militanti del PVP, iniziata con la cattura di Juan Miguel MORALES VON PIEVERLING e della moglie, la cittadina paraguayana Josefina Modesta KLEIM LLEDO de MORALES. Il 26 settembre fu sequestrata la famiglia JULIEN-GRISONAS, successivamente furono sequestrati Beatriz Inés CASTELLONESE TECHERA assieme al marito Alberto Cecilio MECHOSO MÉNDEZ, Raúl TEJERA LLOVET, Juan Pablo ERRANDONEA SALVIA, María Elena LAGUNA con il compagno Adalberto Waldemar SOBA FERNÁNDEZ; il 27 settembre vennero sequestrati Jorge Roberto ZAFFARONI CASTELLA e la cittadina italiana María Emilia ISLAS GATTI de ZAFFARONI, assieme alla loro figlioletta Mariana. Il 28 settembre vennero sequestrati Cecilia Susana TRÍAS HERNÁNDEZ ed il suo compagno Washington CRAM GONZÁLEZ. Il 30 settembre fu la volta di Beatriz Victoria BARBOZA SÁNCHEZ e di Rúben PRIETO GONZÁLEZ, mentre tra il 1° ed il 2 ottobre vennero sequestrati Rafael Laudelino LEZAMA GONZÁLEZ, Miguel Ángel MORENO MALUGANI, Carlos Alfredo RODRÍGUEZ MERCADER, Casimira María del Rosario CARRETERO CARDENAS, Segundo CHEGENIAN RODRÍGUEZ, Graciela DA SILVEIRA CHIAPPINO de CHEGENIAN, i cittadini italiani Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ e Juan Pablo RECAGNO IBARBURU, nonché Álvaro NORES MONTEDONICO (fratello di María del Pilar). Infine, il 4 ottobre, sempre a Buenos Aires, scompariva Washington Domingo QUEIRO UZAL; anche i militanti del PVP sequestrati a settembre - ottobre a Buenos Aires (così come quelli sequestrati a giugno luglio) venivano reclusi nel centro clandestino di detenzione "Automotores Orletti", dove venivano sottoposti a torture;
- per aver proceduto all'uccisione e all'occultamento dei cadaveri di molte delle persone sequestrate e, in particolare, dei cittadini italiani Gerardo GATTI, María Emilia ISLAS de ZAFFARONI, Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ e Juan Pablo RECAGNO IBARBURU, per le cui uccisioni si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Ai correi si addebitano i ruoli e le responsabilità qui di seguito descritti:
- Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente), quale presidente della Repubblica argentina, comandante in capo dell'esercito e membro della giunta militare;
- Emilio Eduardo MASSERA (deceduto), quale componente della giunta militare e comandante in capo della Marina, in concorso con Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale componente della giunta militare e comandante in capo dell'Aeronautica per aver deciso, autorizzato e diretto la repressione degli oppositori politici della giunta militare, attraverso il loro sequestro illegittimo, la loro tortura, la loro uccisione e l'occultamento dei loro cadaveri;
- Jorge Carlos OLIVERA ROVERE, Julián Eduardo CAPANEGRA (per i quali si procede separatamente), in concorso con Carlos Guillermo SUÁREZ MASON (deceduto), quali, rispettivamente, comandante della Sottozona Capital federal, comandante dell'area IV e comandante della Zona 1, zona, sottozona e area in cui operavano - sotto il loro pieno controllo e direzione - i militari, le forze di polizia e di sicurezza, che hanno proceduto al sequestro, alla tortura, all'uccisione dei militanti del PVP suindicati;
- Albano Eduardo HARGUINDEGUY, (per il quale si procede separatamente), quale ministro dell'Interno e come tale responsabile della Polizia federale;
- Juan Carlos LAPUYLE (per il quale si procede separatamente),, quale capo della Dirección general de inteligencia della Superintendencia de Seguridad Federal;
- Carlos Vicente MARCOTE (deceduto), quale capo della Dirección general de Operaciones della Superintendencia de Seguridad Federal; in concorso con Cesáreo CARDOZO ed Evaristo BESTEIRO (deceduti), quali, rispettivamente, capo della Polizia federale, organismo di coordinamento da cui dipendeva la Superintendencia de Seguridad Federal, e capo della citata Superintendencia (tutti questi, solo per l'uccisione di GATTI);
- Carlos A. MITCHEL, Néstor GUILLAMONDEGUI (solo per l'uccisione di GATTI), Rubén Víctor VISUARA (pseudonimo De Viso) (solo per l'uccisione di ISLAS de ZAFFARONI, ARNONE HERNÁNDEZ e RECAGNO IBARBURU) (per i quali si procede separatamente), in concorso con Otto Carlos PALADINO (deceduto) e Juán Ramón NIETO MORENO (deceduto), quali responsabili di diverse articolazioni della SIDE, struttura che ha eseguito le suddette operazioni contro il PVP;
- Eduardo Rodolfo CABANELLAS, Antonio ANITCH MAS (alias UTO o UTU), César Alejandro ENCISO (alias Horacio Andrés RIOS, Pino), Enrique Osvaldo ESCOBAR (alias Ricardo BURGOS, ESCUDERO, Tito), Juan RODRÍGUEZ, Eduardo Alfredo RUFFO (pseudonimo El Zapato) (per i quali si procede separatamente) in concorso con Marcos Alberto CALMON (deceduto), quali componenti dell'articolazione intema della SIDE denominata OT 18, unità che gestiva il centro clandestino di detenzione "Automotores Orletti";
- Osvaldo FORESE (deceduto) (alias Paqui, Paquidermo o Roberto VILLAHINOJOSA), Honorio Carlos MARTÍNEZ RUIZ (alias El Pajaro, Pajarovich, Honoris Carlos MUÑOZ RIOS), Andrés Francisco VALDEZ (alias Alejandro Molina) (per i qauli si procede separatamente) in concorso con Aníbal GORDON (alias Coronel, El Jova, El Jovato, El Viejo, Silva, Ezcurra) (deceduto) e Ricardo Roberto RICO (alias doc, El Tordo, Julio) (deceduto), per l'attività da loro svolta presso il Centro clandestino di detenzione Automotores Orletti, nel periodo in cui sono stati detenuti, torturati e sono scomparsi i militanti del PVP suindicati;
- Walter RAVENNA (deceduto) Juan Carlos BLANCO, Víctor GONZÁLEZ IBARGOYEN (deceduto), Francisco SANGURGO BRAVO (deceduto) in concorso con Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), (solo per l'uccisione di María Emma ISLAS de ZAFFARONI, Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ e Juan Pablo RECAGNO BARBURU), Dante PALADINI, Pedro Alberto DEMICHELLI LIZASO (solo per l'uccisione di GATTI), Hugo LINARES BRUM e Julio César VADORA (deceduti) quali membri del COSENA, che ha deliberato, autorizzato e diretto la repressione politica dei militanti del PVP esuli in Argentina con l'aiuto delle forze armate uruguayane e d'intesa con le autorità politiche, militari, di polizia e di sicurezza argentine, deliberando il trasferimento di alcuni di loro in Uruguay e la loro eliminazione fisica;
- Juan Antonio RODRÍGUEZ BURATTI (deceduto) (pseudonimo Guillermo Ramírez), José Horacio GAVAZZO PEREIRA (pseudonimi di Gabito e Nino), Manuel Juan CORDERO PIACENTINI (per il quale si procede separatamente) (pseudonimo Manolo), José Ricardo ÁRAB FERNÁNDEZ (pseudonimo El Turco), Ricardo José MEDINA BLANCO, Gilberto VÁZQUEZ (pseudonimo Pepe), Luis Alfredo MAURENTE MATA , Pedro Antonio MATO NARBONDO (pseudonimo El Burro), Antranig OHANNESSIAN OHANNIAN (per il quale si procede separatamente) ( (pseudonimo Armenio), Nelson SÁNCHEZ (deceduto), José Felipe SANDE LIMA, Daniel FERREIRA (per il quale si procede separatamente), Ernesto SOCA (pseudonimo Dracula), Julio CASCO (per il quale si procede separatamente) (pseudonimo El tuerto), Ramón DIAZ OLIVERA (deceduto) (pseudonimo Boquiña) in concorso con Amaury PRANTL (deceduto), Enrique MARTÌNEZ (deceduto), quali ufficiali e militari del SID, organismo responsabile delle operazioni contro il PVP per decisione del COSENA;
- Ernesto Avelino RAMAS PEREIRA (pseudonimi El Tordillo, Punales e Gallego), Jorge SILVEIRA QUESADA in concorso con Hugo CAMPOS HERMIDA (deceduto), quali ufficiali dell'Organismo Coordinador de Operaciones Antisubversivas, OCOA (Organismo coordinatore delle operazioni antisovversive), responsabile del coordinamento delle operazioni contro il PVP unitamente alla SIDE.
Capo B2: casi GATTI, ISLAS, ARNONE, RECAGNO
Juan Manuel CONTRERAS, Juan Carlos BLANCO
B2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. con (Jorge Rafael VIDELA, Carlos Alberto MARTÍNEZ e Juan PEREDA ASBUN, Carlos MENA BURGOS per i quali si procede separatamente) per aver, in concorso tra loro, con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Otto Carlos PALADINO, Hugo BÁNZER SUÁREZ, Roberto Eduardo VIOLA, Alberto Alfredo VALÍN, Ernesto GEISEL, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Pedro Alberto DEMICHELLI LIZASO, Hugo LINARES BRUM, Julio César VADORA, Dante PALADINI, Amaury PRANTL Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Emilio Eduardo MASSERA, Walter RAVENNA, Víctor Fermín GONZÁLEZ IBARGOYEN e Francisco SANGURGO BRAVO) contribuito alla commissione dei reati ivi indicati per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa dei cittadini italiani per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p. (Gerardo GATTI, Maria Emilia ISLAS, Armando Bernardo ARNONE e Juan Pablo RECAGNO), secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente) quale comandante in capo dell' esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica; Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica militare e membro della giunta militare. Emilio Eduardo MASSERA (deceduto) quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare, Otto Carlos PALADINO (deceduto), quale capo della SIDE (Secretaría de Inteligencia del Estado). Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo dello Stato maggiore dell'esercito. Carlos Alberto MARTÍNEZ, (per il quale si procede separatamente) quale capo della Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Alberto Alfredo VALÍN (deceduto), quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN (per il quale si procede separatamente), quale ministro dell'interno. Carlos MENA BURGOS, (per il quale si procede separatamente) quale partecipante alla prima riunione organizzativa del Condor e capo del SIE (Servicio de Inteligencia del Estado). Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto), quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramon PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Juan Manuel CONTRERAS, quale capo della DINA. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA, (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze annate (ESMAGENFA). Responsabili del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA:
Pedro Alberto DEMICHELLI LIZASO (deceduto), quale presidente ad interim della Repubblica (solo per l'uccisione di Gerardo GATTI). Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica (solo per l'uccisione di Maria Emilia ISLAS, Armando Bernardo ARNONE e Juan Pablo RECAGNO). Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa. Juan Carlos BLANCO, quale ministro delle relazioni estere. Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Víctor Fermín GONZÁLEZ EBARGOYEN, (deceduto) quale comandante in capo della Marina. Dante PALADINI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica. Francisco SANGURGO BRAVO, (deceduto) quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensa:
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SUD). Capo C1: caso BELLIZZI
OMISSIS
Capo C2: caso BELLIZZI
Juan Manuel CONTRERAS
C2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cp, v, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 cp. per aver compiuto , con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro e con Jorge Rafael VIDELA, Carlos Enrique LAIDLAW, Carlos Alberto MARTÍNEZ, Juan PEREDA ASBUN, Juan VACAFLOR e Alejandro ROVIRA (per i quali si procede separatamente), con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Roberto Eduardo VIOLA, Alberto Alfredo VALÍN, Hugo BÁNZER SUÁREZ, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Ernesto GEISEL, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Julio César VADORA, Dante PALADINI, Amaury PRANTL, Benito GUANES SERRANO, Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Walter RAVENNA, Emilio Eduardo MASSERA Victor GONZALEZ EBARGOYEN e Francisco SANGURGO BRAVO)
contribuito alla commissione dei reati in tale capo indicati, per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della uccisione e dell'occultamento del cadavere del cittadino italiano Andrés Humberto Domingo BELLIZZI, BELLIZZI per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p., secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA, (per il quale si procede separatamente) quale comandante in capo dell'esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica. Emilio Eduardo MASSERA (deceduto), quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare. Orlando Ramon AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica e membro della giunta militare. Carlos Enrique LAIDLAW (per il quale si procede separatamente), quale comandante della SIDE. Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo di stato maggiore dell'esercito. Carlos Alberto MARTÍNEZ, (per il quale si procede separatamente) quale capo del Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Alberto Alfredo VALÍN (deceduto), quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN, (per il quale si procede separatamente) quale ministro dell'interno. Juan VACAFLOR, (per il quale si procede separatamente) quale capo del SIE (Servicio de Inteligencia del Estado). Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto) quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Juan Manuel CONTRERAS, quale capo della DINA. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA, (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze armate (ESMAGENFA). Responsabile del "Sistema Condor" in Uruguay.
a) I membri del COSENA:
Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa. Alejandro ROVIRA, (per il quale si procede separatamente) quale ministro delle relazioni estere. Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Víctor GONZÁLEZ IBARGOYEN, (deceduto) quale comandante in capo della Marina. Dante PALADINI (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea. Francisco SANGURGO BRAVO, (deceduto) quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensa:
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SID). Capo D1: casi GARCÍA de DOSSETTI, DOSSETTI, D'ELIA, CASCO de D'ELIA, BORELLI e GÁMBARO
Ricardo CHÁVEZ DOMÍNGUEZ, Juan Carlos LACERBAU AGUIRREGARAY,
D1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, con Jorge Rafael VIDELA, Rodolfo Aníbal CAMPOS, Miguel Osvaldo ETCHECOLATZ, Jorge Antonio BERGÉS, Manuel MORENO, Juan Ángel LUJÁN, Alejandro ROVIRA, e Jorge Néstor TROCCOLI FERNÁNDEZ, (per cui si procede separatamente) con altre persone rimaste sconosciute - tra le quali anche taluni responsabili materiali dei sequestri e delle uccisioni - ed altre decedute (Orlando Ramón AGOSTI, Carlos Guillermo SUÁREZ MASON, Ovidio Pablo RICCHERI PEDEZERI, Valentín Milton PRETTI, Hugo LINARES BRUM, Dante PALADINI, Julio César RAPELA, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Julio C Emilio Eduardo MASSERA ésar VADORA, Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN, Jorge Enrique JAUNSOLO SOTO , Walter RAVENNA, Raul J. BENDAHAN RABBIONE e Francisco SANGURGO BRAVO), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di essere oppositori politici della giunta militare argentina, quali militanti nel GAU (Grupos de Acción Unificadora) o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con la citata organizzazione e nell'averle sottoposte a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri partecipanti alla citata organizzazione, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; e nell'aver concorso all'uccisione di molte di esse, ed in particolare dei cittadini italiani nati in Uruguay Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI e suo marito Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA e suo marito Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NÚÑEZ, per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Atti ed azioni qui di seguito descritti:
- per aver sequestrato a Buenos Aires, nel giugno 1976, il sindacalista Hugo MÉNDEZ, poi detenuto nel carcere clandestino di detenzione di Orletti, ove veniva interrogato, torturato e ucciso dai servizi di sicurezza argentini ed uruguayani;
- per aver sequestrato a Buenos Aires, il 14 giugno 1977, gli attivisti cattolici Graciela Susana DE GOUVEIA GALLO in MICHELENA e suo marito José Enrique MICHELENA BASTARRICA che venivano condotti nel centro clandestino di detenzione "Barrancas de San Isidro", dove venivano torturati ed interrogati; entrambi risultano scomparsi;
- per aver sequestrato a Buenos Aires nella propria abitazione, il 29 luglio 1977, Luis Fernando MARTÍNEZ SANTORO che veniva torturato ed interrogato; questi risulta scomparso;
- per aver sequestrato, il 16 novembre 1977, al porto di Colonia, Óscar DE GREGORIO che veniva condotto nella sede dei FUSNA a Montevideo e da qui trasferito in Argentina, il 16 dicembre successivo, dove fu detenuto, torturato ed ucciso presso la ESMA (Scuola di meccanica della Marina);
- per aver sequestrato, il 19 novembre 1977, Nancy BOIANI (il cui documento di identità era stato rinvenuto in possesso del DE GREGORIO al momento del sequestro) e suo fratello Oscar BOIANI in Uruguay e, nei giorni successivi, circa 50 presunti militanti dei GAU tra i quali Eduardo BRENTA, Jorge SECCO, Walter CHIAPPE, Alberto MACHIN, Miguel KAPLAN, Heriberto SUÁREZ, Jorge SOLARI, Rubén MARTÍNEZ, ORIOL, Raúl DAGUERRE, Jorge ROSSELLA, Richard ARAUJO, Graciel MARIEYHARA de Dosil, Julio DURANTE, Carlos DOSIL, Marta STURINI, Beatriz FINN, Eleodoro CHIMINELLI, Fernando MORETTI, Miguel A. GUZMÁN, Rosa BARREIX, José MARQUES, Mauricio MÉNDEZ, Raúl LOMBARDI e Juan Manuel RODRÍGUEZ;
- per aver sequestrato, il 29 novembre 1977, a Montevideo, María Graciela BORELLI CATTÁNEO assieme al marito Ronald SALAMANO TESSORE, sottoponendoli poi ad interrogatori e torture per conoscere particolari sull'attività svolta a Buenos Aires dal fratello di María Graciela, il cittadino italiano Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO;
- per aver sequestrato, il 14 ed il 15 dicembre 1977 un numero imprecisato di presunti militanti dei Montoneros, poi trasferiti in Argentina presso l'ESMA;
- per aver sequestrato, tra il 21 dicembre 1977 e il 3 gennaio 1978, 26 uruguayani in maggioranza militanti dei GAU, tutti desaparecidos, tra i quali Alberto CORCHS LAVIÑA e sua moglie Elena Paulina LERENA COSTA, Alfredo Fernando BOSCO MUÑOZ, Guillermo Manuel SOBRINO BERARDI, Gustavo Alejandro GOYCOECHEA CAMACHO e sua moglie Graciela Noemi BASUALDO NOGUERA, María Antonia CASTRO HUERGA de MARTÍNEZ e suo marito José Mario MARTÍNEZ SUÁREZ, Aída Celia SANZ FERNÁNDEZ e sua madre Elsa Haydee FERNÁNDEZ LANZANI in SANZ, Atalivas CASTILLO LIMA, Miguel Ángel RÍO CASAS, Eduardo GALLO CASTRO, Gustavo Raúl ARCE VIERA, Juvelino Andrés CARNEIRO DA FONTOURA GULARTE e sua moglie Carolina BARRIENTOS SAGASTIBELZA, Carlos Federico CABEZUDO PÉREZ, María Asunción ARTIGAS NILO de MOYANO e suo marito Alfredo MOYANO SANTANDER, Célica Élida GÓMEZ ROSANO, oltre, naturalmente, a Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI, Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA e Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NÚÑEZ;
- in particolare, per avere, il 21 dicembre 1977, a Buenos Aires, sequestrato, nella loro abitazione, i coniugi Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI e suo marito Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, unitamente al loro amico uruguayano Alfredo Fernando BOSCO MUÑOZ;
- per aver, il 22 dicembre 1977, a Buenos Aires, sequestrato Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA e suo marito Julio César D'ELIA PALLARES;
- per aver sequestrato, il 22 dicembre 1977, a Buenos Aires, nella sua abitazione, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO;
- per aver sequestrato il 27 dicembre 1977 a Buenos Aires, all'ingresso della fabbrica dove lavorava, Gustavo Raúl ARCE VIERA unitamente al cittadino italiano Raúl GÁMBARO NÚÑEZ;
- per aver recluso i cittadini italiani Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI, Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA, Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NÚÑEZ, assieme agli altri 20 militanti dei GAU e di altri gruppi politici uruguayani sequestrati nel corso della medesima operazione, nel centro clandestino di detenzione della Polizia della provincia di Buenos Aires, noto come Centro di Operazioni Tattiche n. 1 (COT 1 Martínez), dove li sottoponevano a tortura. Per aver quindi trasferito 21 dei 26 uruguayani o italo-uruguayani sopra ricordati, fra cui Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI, Edmondo Sabino DOSSETTI TECHEIRA e Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA al centro clandestino di detenzione della Polizia della provincia di Buenos Aires noto come Pozo de Bánfield, dove li sottoponevano a nuovi interrogatori e torture e dove Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA dava alla luce un bimbo che le sottraevano, per poi illegittimamente affidarlo a un membro dei servizi segreti argentini, tale Carlos Federico Ernesto DE LUCCÍA. Per aver quindi temporaneamente trasferito gli stessi al centro clandestino di detenzione della Polizia della provincia di Buenos Aires noto come Pozo de Quilmes, dove li sottoponevano a rinnovati interrogatori e torturare;
- per aver "trasferito" nel gergo dei militari argentini (ovverosia: condotto in località imprecisata, pef ucciderli e occultarne il cadavere) dal Pozo de Bánfield, il 16 maggio 1978, Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA e Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA e a fine giugno 1978 Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI, e in data imprecisata, nonché da centro di detenzione incerto, i cittadini italiani Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NÚÑEZ.
Ai correi si addebitano i ruoli e le responsabilità qui di seguito descritti:
- Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente), quale presidente della Repubblica argentina, comandante in capo dell'esercito e membro della giunta militare; Emilio Eduardo MASSERA (deceduto), quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare, in concorso con Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica militare e membro della giunta militare, per aver deciso, autorizzato e diretto la repressione degli oppositori politici della giunta militare, attraverso il loro sequestro illegittimo, la loro tortura, la loro uccisione e l'occultamento dei loro cadaveri, e tra essi dei cittadini italiani Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI, Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA, Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NÚÑEZ;
- Carlos Guillermo SUÁREZ MASON (deceduto), quale comandante del 1° Corpo dell'esercito argentino e conseguentemente della Zona 1, in cui si trovavano i centri clandestini di detenzione Pozo de Bánfield, Pozo de Quilmes e Centro Operaciones Tacticas 1 Martínez;
- Rodolfo Aníbal CAMPOS, (per il quale si procede separatamente), quale vice capo della Polizia della provincia di Buenos Aires; Miguel Osvaldo ETCHECOLATZ, (per il quale si procede separatamente), quale capo della Direzione generale investigativa - con autorità sui centri clandestini di detenzione della Polizia provinciale, in concorso con Ovidio Pablo RICCHERI PEDEZERI (deceduto), quale capo della Polizia della provincia di Buenos Aires, con Valentín Milton PRETTI (deceduto) (alias Saracho o El Zorro), quale commissario nella Polizia della provincia di Buenos Aires, responsabile del Centro operazioni tattiche 1 di Martínez (COT 1 Martinez) e del centro di detenzione clandestino noto come Pozo de Quilmes;
- Jorge Antonio BERGÉS, (per il quale si procede separatamente), quale medico in servizio presso la Direzione generale investigativa della polizia provinciale di Buenos Aires, operante presso i centri di detenzione clandestina gestiti da tale corpo di polizia, assistendo ai parti delle detenute e presenziando alle torture, al fine di evitare la morte accidentale sotto tortura dei detenuti e per aver firmato il falso certificato di nascita del figlio di Yolanda Iris CASCO GHELPI in D'ELIA e Julio César D'ELIA PALLARES;
- Manuel MORENO, (per il quale si procede separatamente), quale sottoufficiale a capo di uno dei turni di guardia al centro clandestino di detenzione noto come Pozo de Bánfield; Juan Ángel LUJÁN (alias Virgencita), quale carceriere nel Centro di Pozo di Bánfield.
- Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa uruguayana; Alejandro ROVIRA (per il quale si procede separatamente), quale ministro delle relazioni estere uruguayane; Raúl J. BENDAHAN RABBIONE (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea; Francisco SANGURGO BRAVO (deceduto), quale capo dello Stato maggiore congiunto, e come tale segretario del COSENA, dal marzo 1976 al marzo 1978; in concorso con Hugo LINARES BRUM (deceduto) quale ministro dell'interno uruguayano, con Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN (deceduto) quale comandante in capo della Marina uruguayana, con Dante PALADINI (deceduto) quale comandante in capo della Forza aerea, con Julio César RAPELA (deceduto), quale capo dello Stato maggioreicongiunto, e come tale segretario del COSENA dal marzo 1978 al marzo 1980, con Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale Presidente della Repubblica dell'Uruguay e con Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito uruguayano; tutti quali membri del COSENA, che ha deliberato, autorizzato e diretto la repressione politica dei militanti del movimento politico QAU (Grupos de Acción Unificadora) d'intesa con le autorità politiche, militari, di polizia e di sicurezza argentine, deliberando la loro eliminazione fisica e l'occultamento dei loro cadaveri.
- Jorge Néstor TROCCOLI FERNÁNDEZ, (per il quale si procede separatamente), quale capo del servizio di intelligence dei FUSNA (S2), che si recava periodicamente in Argentina, presso la ESMA, con l'incarico di coordinare l'attività repressiva; Juan Carlos LACERBAU AGUIRREGARAY (pseudonimi: Sebastián o "el francés"), quale comandante dello S2 nel periodo in cui TROCCOLI prestava servizio in Argentina; Ricardo CHÁVEZ DOMÍNGUEZ, quale capo delle operazioni speciali dei FUSNA; in concorso con Jorge Enrique JAUNSOLO SOTO (deceduto), quale comandante FUSNA.
Capo D2: casi GARCÍA de DOSSETTI, DOSSETTI, D'ELIA, CASCO de D'ELIA, BORELLI e GÁMBARO
Odlanier Rafael MENA SALINAS
D2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver, in concorso con Jorge Rafael VIDELA, Carlos Enrique LAIDLAW, Carlos Alberto ROQUE TEPEDINO, Carlos Alberto MARTÍNEZ Juan VACAFLOR, Juan PEREDA ASBUN, Alejandro ROVIRA, (per cui si procede separatamente) tra loro e con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Roberto Eduardo VIOLA, Hugo BÁNZER SUÁREZ, Ernesto GEISEL, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Julio César VADORA, Hugo Leon MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN, Dante PALADINI, Julio César RAPELA, Amaury PRANTL e Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE ed Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Emilio Eduardo MASSERA, Walter RAVENNA, Raúl J. BENDAHAN RABBIONE, Francisco SANGURGO BRAVO contribuito alla commissione dei reati in tale capo ivi indicati per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa dei cittadini italiani per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 cp. (Ileana Sara María GARCÍA RAMOS de DOSSETTI e suo marito Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA e suo marito Julio César D'ELIA PALLARES, Raúl Edgardo BORELLI CATTÁNEO e Raúl GÁMBARO NúÑEZ), secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA, (per cui si procede separatamente) quale comandante in capo dell'esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica. Emilio Eduardo MASSERA (deceduto), quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare. Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica e membro della giunta militare. Carlos Enrique LAIDLAW,(per cui si procede separatamente) quale comandante della SIDE. Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo di stato maggiore dell'esercito. Carlos Alberto MARTÍNEZ, (per il quale si procede separatamente) quale capo del Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Carlos Alberto ROQUE TEPEDINO,( per cui si procede separatamete) quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN, (per cui si procede separatamente) quale ministro dell'interno. Juan VACAFLOR, (per il quale si procede separatamente) quale maggiore dell'esercito, capo del SUB (Servicio de Inteligencia del Estado). Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto), quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto)quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Odlanier Rafael MENA SALINAS, quale capo della Central Nacional de Informaciones. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay.: Alfredo STROESSNER MATIAUDA, (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze armate (ESMAGENFA). Responsabile del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA:
Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Alejandro ROVIRA, (per il quale si procede separatamente) quale ministro delle relazioni estere. Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa. Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN (deceduto), quale comandante in capo della Marina. Dante PALADINI (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea (dal 6 marzo 1974 al 22 gennaio 1978). Raúl J. BENDAHAN RABBIONE (deceduto) quale comandante in capo della Forza Aerea (dal 22 gennaio 1978 al 13 maggio 1981). Francisco SANGURGO BRAVO, (deceduto) quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA fino al marzo 1978. Julio César RAPELA (deceduto), quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA dal marzo 1980 al marzo 1980. b) Il capo del Servicio de Información de Defensa;
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SID). Capo E1 : caso GIORDANO
Gregorio Conrado ÁLVAREZ ARMELLINO
E1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, con Jorge Rafael VIDELA, Oscar CAEIRO, Alejandro ROVIRA (per i quali si procede separtamente), con altre persone rimaste sconosciute - tra le quali anche talune di quelle che hanno partecipato direttamente ai sequestri ed alle uccisioni - ed altre decedute (Orlando Ramón AGOSTI, Carlos Guillermo SUÁREZ MASON, Julio César RAPELA, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN, Emilio Eduardo MASSERA, Walter RAVENNA e Raúl J. BENDAHAN RABBIONE), atti difetti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero ^determinato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di essere oppositori politici delle dittature uruguayana e argentina, quali militanti del Partido Socialista de Trabajadores (PST) argentino e del Partido Comunista Revolucionario uruguayano (PCR); atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con i citati partiti e nell'averle sottoposto a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri partecipanti alle citate organizzazioni, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; e nell'aver concorso all'uccisione di molte di esse, ed in particolare del cittadino italiano Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO, per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Atti ed azioni qui di seguito descritte:
- per aver arrestato illegalmente, tra gli altri, il 3.6.1977, Ubal LANNE ed il 9.6.1977 a San Antonio de Padua, provincia di Buenos Aires, il cittadino italiano Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO;
- per averli trasferiti nel Centro clandestino di detenzione El Palomar, dove vennero sottoposti ad interrogatori mediante torture;
- per aver successivamente ucciso Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO, occultandone il cadavere.
Ai correi si addebitano i ruoli e le responsabilità qui di seguito descritti:
- Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente), quale presidente della Repubblica argentina, comandante in capo dell'esercito e componente della giunta militare argentina; Emilio Eduardo MASSERA, (deceduto) quale componente della giunta militare argentina e comandante in capo della Marina, in concorso con Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale componente della giunta militare argentina e comandante in capo dell'Aeronautica militare per aver deciso, autorizzato e diretto la repressione degli oppositori politici della giunta militare, attraverso il loro sequestro illegittimo, la loro tortura, la loro uccisione e l'occultamento dei loro cadaveri.
- Carlos Guillermo SUÁREZ MASON (deceduto), quale comandante del 1° Corpo dell'esercito argentino e della Zona 1; Oscar CAEIRO, ( per il quale si procede separatamente) quale capo della I Brigada aerea El Palomar, nonché responsabile per l'intera sotto zona in cui si trovava l'omonimo CCD, zone e sottozone in cui operavano sotto il loro pieno controllo e direzione i militari, le forze di polizia e di sicurezza, che hanno proceduto al sequestro, alla tortura, all'uccisione dei militanti del Partido Comunista Revolucionario uruguayano suindicati, sospettati di collaborare con il Partido Socialista de Trabajadores (PST).
- Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa; Alejandro ROVIRA (per il quale si procede separatamente), quale ministro delle relazioni estere; Gregorio Conrado ÁLVAREZ ARMELLINO, quale comandante in capo dell'esercito; Raúl J. BENDAHAN RABBIONE (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea in concorso con Hugo LINARES BRUM (deceduto) quale rninistro dell'interno, con Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN (deceduto) quale comandante in capo della Marina uruguayana; Julio César RAPELA (deceduto), quale capo dello stato maggiore congiunto, e con Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica dell'Uruguay, quali membri del COSENA, che ha deliberato, autorizzato e diretto la repressione politica dei militanti del Partido Comunista Revolucionario uruguayano suindicati, d'intesa con le autorità politiche, militari, di polizia e di sicurezza argentine, deliberando di autorizzare la loro eventuale eliminazione fisica.
Capo E2: caso GIORDANO
Gregorio Conrado ÁLVAREZ ARMELLINO, Odlanier Rafael MENA SALINAS
E2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 cp. per aver, in concorso tra loro con Jorge Rafael VIDELA , Carlos Alberto MARTÍNEZ, Carlos Alberto Roque TEPEDINO, Juan PEREDA ASBUN, Juan VACAFLOR, e Alejandro ROVIRA (per i quali si procede separatamente), con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Roberto Eduardo VIOLA, Alberto Alfredo VALÍN, Hugo BÁNZER SUÁREZ, Ernesto GEISEL, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Hugo Leon MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN, Julio César RAPELA, Amaury PRANTL, Augusto José Ramón PINO Walter RAVENNA, CHET UGARTE ed Alfredo STROESSNER MATIAUDA, , Emilio Eduardo MASSERA e Raúl J. BENDAHAN RABBIONE) contribuito alla commissione dei reati in tale capo indicati per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa del cittadino italiano Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 cp., secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA, (per il quale si procede separatamente) quale comandante in capo dell'esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica. Emilio Eduardo MASSERA (deceduto) quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare. Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica e membro della giunta militate. Carlos Alberto MARTÍNEZ, (per il quale si procede separatamente) quale capo della SIDE. Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo di stato maggiore dell'esercito. Alberto Alfredo VALÍN (deceduto), quale capo della Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Carlos Alberto Roque TEPEDINO, (per il quale si procede separatamente) quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN, (per il quale si procede separatamente) quale ministro dell'interno. Juan VACAFLOR, quale capo del SJE (Servicio de Inteligencia del Estado). Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto), quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNT). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Odlanier Rafael MENA SALINAS quale capo della Central Nacional de Informaciones. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze annate (ESMAGENFA). Responsabile del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA:
Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA (deceduto) quale ministro della difesa. Alejandro ROVIRA (per il quale si procede separatamente) quale ministro delle relazioni estere. Gregorio Conrado ÁLVAREZ ARMELLINO, quale comandante in capo dell'esercito. Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN (deceduto), quale comandante in capo della Marina. Raul J. BENDAHAN RABBIONE (deceduto) quale comandante in capo della Forza Aerea. Julio César RAPELA (deceduto), quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensor.
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SD). Capo F1 : casi MAGNET de TAMBURINI e TAMBURINI
OMISSIS
Capo G1: casi STAMPONI e CORINALDESI
OMISSIS
Capo G2: caso STAMPONI
Juan Manuel Guillermo CONTRERAS, Juan Carlos BLANCO
G2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver, in concorso tra loro con Jorge Rafael VIDELA, Carlos Alberto MARTÍNEZ e Juan PEREDA ASBUN, Carlos MENA BURGOS (per i quali si procede separatamente) e con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Otto Carlos PALADINO, Roberto Eduardo VIOLA, Alberto Alfredo VALÍN, Hugo BÁNZER SUÁREZ, Ernesto GEISEL, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Julio César VADORA, Dante PALADINI, Amaury PRANTL, Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE e Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Emilio Eduardo MASSERA, Walter RAVENNA, Víctor Fermín GONZÁLEZ IBARGOYEN e Francisco SANGURGO BRAVO) contribuito alla commissione dei reati in tale capo indicati nei confronti di LUIS FAUSTINO STAMPONI CORINALDESI per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa dei cittadini italiani per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p., secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente) quale comandante in capo dell'esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica. Emilio Eduardo MASSERA (deceduto) quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare. Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica e membro della giunta militare. Otto Carlos PALADINO (deceduto), quale capo della SIDE. Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo di stato maggiore dell'esercito. Carlos Alberto MARTÍNEZ, (per il quale si procede separatamente) quale capo del Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendevagerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Alberto Alfredo VALÍN (deceduto), quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN, (per il quale si procede separatamente) quale ministro dell'interno. Carlos MENA BURGOS, (per il quale si procede separatamente) quale maggiore dell'esercito, capo del SIE (Servicio de Inteligencia del Estado). Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto), quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE (deceduto), quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Juan Manuel CONTRERAS, quale capo della DINA. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore jgenerale delle Forze armate (ESMAGENFA). Responsabile del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA:
Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa. Juan Carlos BLANCO, quale ministro delle relazioni estere. Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Víctor Fermin GONZÁLEZ IBARGOYEN (deceduto) quale comandante in capo della Marina. Dante PALADINI (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea. Francisco SANGURGO BRAVO (deceduto) quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensor.
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SID). Capo H1: casi LANDI e LOGOLUSO
Carlos CALCAGNO GORLERO
H1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, con Sabino Augusto MONTANARO CIARLETTI, Alberto Buenaventura CANTERO DOMÍNGUEZ, Jorge Rafael VIDELA, Cristino NICOLAIDES, Reinaldo Martin ALTURRIA, Ángel Ervino SPADA, Juan Carlos CAMICHA, Carlos Enrique LAIDLAW (per i quali si procede separatamente), con altre persone rimaste sconosciute - tra le quali anche talune di quelle che hanno partecipato direttamente ai sequestri, alle torture ed alle uccisioni, - ed altre decedute (Pastor Milciades CORONEL, Benito GUANES SERRANO, Orlando Ramón AGOSTI, Leopoldo Fortunato GALTIERI CASTELLI, Luis Nicolás José D'IMPERIO, Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Francisco Alcibiades BRÍTEZ BORGES, Pedro Alejandro FRETES DÁVALOS, Galo L. ESCOBAR, Rubén Lázaro SOSA ARRUA,, Emilio Eduardo MASSERA) atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di essere oppositori politici della giunta militare argentina, rifugiatisi in Paraguay quali militanti della Gioventù Peronista; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con il citato movimento e nell'averle sottoposto a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioini sull'identità di altri partecipanti alle citate organizzazioni, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; e nell'aver concorso all'uccisione di molti di esse, ed in particolare dei cittadini italiani Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO e Dora Marta LANDI GIL, per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p.
Atti ed azioni di seguito descritti:
- per avere - quale misura di sicurezza diretta a prevenire attentati nei confronti del presidente argentino generale Jorge Rafael VIDELA, che aveva programmato, per l'8.4.1977, una visita di Stato ad Asunción in Paraguay - proceduto all'arresto illegittimo preventivo indiscriminato di un numero indeterminato di oppositori politici della dittatura argentina, tra i quali, il 29.3.1977, Gustavo Edison INZAURRALDE MELGAR e Nelson Rodolfo SANTANA SCOTTO, uruguayani militanti del PVP (Partido por la Victoria del Pueblo), José NELL e dei cittadini italiani Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO e Dora Marta LANDI GIL, compagna di quest'ultimo; i due cittadini italiani arrestati casualmente per il solo fatto di alloggiare presso la stessa pensione di INZAURRALDE, di SANTANA e di NELL;
- per aver tradotto i suindicati arrestati presso il Dipartimento Investigazioni della polizia della capitale ad Asunción e per averli sottoposti ad interrogatori, sotto tortura, per circa due mesi;
- per aver le autorità paraguayane consegnato alle autorità argentine il 16.5.1977 le suindicate persone che venivano fatte salire ad Asunción su un bireattore della Marina argentina, con matricola 5-7-30 - 0653 diretto a Buenos Aires;
- per aver proceduto all'uccisione e all'occultamento dei cadaveri delle suindicate persone e, in particolare, dei cittadini italiani Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO e Dora Marta LANDI GIL.
Ai correi si addebitano i ruoli e le responsabilità qui di seguito precisati :
- Alfredo STROESSNER MATIAUDA (deceduto) quale presidente della Repubblica del Paraguay e generale dell'Esercito; Sabino Augusto MONTANARO CIARLETTI (per il quale si procede separatamente) quale ministro degli interni della Repubblica del Paraguay e in quanto tale responsabile della polizia; Francisco Alcibiades BRÍTEZ BORGES (deceduto) quale capo della Polizia della Capitale del Paraguay; Alberto Bonaventura CANTERO DOMÍNGUEZ (per il quale si procede separatamente) quale direttore generale della Direzione Affari politici e Affini del Dipartimento Investigazioni della Polizia della Capitale del Paraguay; in concorso con Pastor Milciades CORONEL (deceduto), quale capo del Dipartimento Investigazioni della Polizia della Capitale del Paraguay, per aver deciso, autorizzato e diretto le attività di collaborazione alla repressione degli oppositori politici della giunta militare argentina esuli in Paraguay - tra i quali Alejandro José LOGOLUSO e Dora Marta LANDI - attraverso il loro arresto illegittimo, la loro detenzione e la loro tortura;
- Pedro Alejandro FRETES DÁVALOS (deceduto) quale comandante dell'ESMAGENFA; Galo L. ESCOBAR (deceduto) quale ufficiale del II Dipartimento ESMAGENFA; Rubén Lázaro SOSA ARRUA (deceduto) quale ufficiale dell'ESMAGENFA in concorso con Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del II Dipartimento ESMAGENFA, per aver proceduto agli interrogatori e alle torture di Alejandro José LOGOLUSO e Dora Marta LANDI, nonché alla loro consegna alle autorità argentine.
- Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente), quale presidente della Repubblica argentina, comandante in capo dell'esercito e membro della giunta militare; Emilio Eduardo MASSERA (deceduto) quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare; in concorso con Orlando Ramón AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica militare e membro della giunta militare, per aver deciso, autorizzato e diretto la repressione degli oppositori politici della giunta militare - tra i quali Alejandro José LOGOLUSO e Dora Marta LANDI -attraverso il loro sequestro, la loro tortura, la loro uccisione e l'occultamento dei loro cadaveri;
- Cristino NICOLAIDES (per il quale si procede separatamente), quale comandante della VII brigata di fanteria (Brigada de Infanteria VII) e, in quanto tale, responsabile della sottozona 23; Reinaldo Martín ALTURRIA (per il quale si procede separatamente), quale capo del reggimento di fanteria (Regimiento de Infantería) di Monte n. 29 (Formosa) e, in quanto tale, responsabile dell'Area 234, in concorso con Leopoldo Fortunato GALTIERI CASTELLI (deceduto), quale comandante del II Corpo dell'Esercito e, in quanto tale, responsabile della II zona; tutti quali responsabili della zona, sottozona e area dalla quale dipendevano gli agenti che parteciparono all'interrogatorio sotto tortura di Alejandro LOGOLUSO e Marta LANDI;
- Ángel Errino SPADA (per il quale si procede separatamente), quale ufficiale del comando di Area 234; Juan Carlos CAMICHA (per il quale si procede separatamente), quale sottoufficiale del comando di Area 234, entrambi quali agenti dell'Area 234 che procedettero all'interrogatorio sotto tortura di Alejandro LOGOLUSO e Marta LANDI;
- Carlos Enrique LAIDLAW (per il quale si procede separatamente), le comandante della SIDE, Secretaría de Inteligencia del Estado da cui dipendevano alcuni agenti noti solo attraverso i loro pseudonimi che parteciparono alle torture e agli interrogatori di LOGOLUSO e LANDI ed al loro trasferimento dal Paraguay in Argentina;
- Luis Nicolás José D'IMPERIO (deceduto) (alias ABDALA), quale pilota dell'aereo utilizzato per il trasferimento in argentina dal Paraguay di Alejandro LOGOLUSO, di Marta LANDI e di altri sequestrati politici (Gustavo INZAURRALDE, Nelson SANTANA, José NELL);
- Carlos CALCAGNO GORLERO, quale ufficiale del Servicio de Inteligencia del Ejército uruguayano e comandante della Compañía de Contrainformaciones per aver partecipato agli interrogatori e alla tortura di Alejandro José LOGOLUSO e Dora Marta LANDI.
Capo H2: casi LANDI e LOGOLUSO
Juan Manuel CONTRERAS
H2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto tra loro con Jorge Rafael VIDELA, Carlos Enrìque LAIDLAW, Carlos Alberto MARTÍNEZ, Juan PEREDA ASBUN, Juan VACAFLOR, Alejandro ROVIRA (per i quali si procede separatamente), con i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Orlando Ramón AGOSTI, Roberto Eduardo VIOLA, Alberto Alfredo VALÍN, Hugo BÁNZER SUÁREZ, Ernesto GEISEL, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Hugo LINARES BRUM, Julio César VADORA, Dante PALADINI, Amaury PRANTL, Augusto José Ramon PINOCHET UGARTE, AlfredoTROESSNER MATIAUDA, Emilio Eduardo MASSERA, Walter RAVENNA, Víctor Fermín GONZÁLEZ IBARGOYEN, e Francisco SANGURGO BRAVO) la commissione dei reati ivi indicati per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa dei cittadini italiani Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO e Dora Marta LANDI GEL per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p., secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA, per il quale si procede separatamente) quale comandante in capo dell'esercito, membro della giunta militare e presidente della Repubblica; Emilio Eduardo MASSERA, (deceduto) quale comandante in capo della Marina e membro della giunta militare, Orlando Ramon AGOSTI (deceduto), quale comandante in capo dell'Aeronautica militare e membro della giunta militare. Carlos Enrique LAIDLAW, ,(per il quale si procede separatamente) quale comandante della SEDE. Roberto Eduardo VIOLA (deceduto), quale capo stato maggiore dell'esercito. Carlos Alberto MARTÍNEZ (per il quale si procede separatamente) quale capo della Jefatura II de Inteligencia (Comando II di Intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Alberto Alfredo VALÍN (deceduto), quale capo del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Hugo BÁNZER SUÁREZ (deceduto), quale presidente della Bolivia. Juan PEREDA ASBUN (per il quale si procede separatamente) quale ministro dell'interno. Juan VACAFLOR (per il quale si procede separatamente) quale capo del SBS Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
Ernesto GEISEL (deceduto), quale presidente della Repubblica. João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto) quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Juan Manuel CONTRERAS, quale capo della DINA. Responsabili del "Sistema Condor"in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA, (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del E Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze armate (ESMAGENFA). Responsabili del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA:
Aparicio MÉNDEZ MANFREDENI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Hugo LINARES BRUM (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA, (deceduto) quale ministro della difesa. Alejandro ROVIRA (per il quale si procede separatamente), quale ministro delle relazioni estere. Julio César VADORA (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Víctor Fermín GONZALEZ IBARGOYEN (deceduto), quale comandante in capo della Marina. Dante PALADINI (deceduto), quale comandante e in capo dell'Aeronautica. Francisco SANGURGO BRAVO (deceduto), quale capo dello Stato maggiore congiunto (ESMACO) e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensa:
Amaury PRANTL (deceduto), quale capo del Servizio informazioni della Difesa (SID). Capo I1 : casi CAMPIGLIA e VIÑAS
OMISSIS
Capo I2: casi CAMPIGLIA e VIÑAS
Luis GARCÍA MEZA TEJADA, Luis ARCE GÓMEZ, Francisco MORALES BERMUDEZ, Pedro RICHTER PRADA, German RUIZ FIGUEROA, Martín MARTÍNEZ GARAY e Iván PAULÓS. ODLANIER RAFAEL MENA SALENAS
I2) del delitto p. e p. dagli artt.. 81 cpv, 422, 630, 575, 576 1° comma, nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver, in concorso tra loro con Jorge Rafael VIDELA, Armando LAMBRUSCHINI DELAVALLE, Omar Domingo Rubens GRAFFIGNA POZZI, José Antonio VAQUERO, Octávio Aguiar DE MEDEIROS,, (per i quali si procede separatamente), i soggetti di cui al capo che precede e con altri deceduti (Leopoldo Fortunato GALTIERI CASTELLI, Alberto Alfredo VALÍN, Jorge Alberto MUZZIO, João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO, Benito GUANES SERRANO, Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI, Manuel Jacinto NÚÑEZ SALVAGNO, Luis Vicente QUEIROLO, Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN, Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE e Alfredo STROESSNER MATIAUDA, Walter RAVENNA, Adolfo FOLLE MARTÍNEZ, Raul J. BENDAHAN RABBIONE, Walter MACHADO,), contribuito alla commissione dei reati in tale capo indicati per aver costituito, promosso, organizzato e/o diretto, nei propri Paesi, gli organismi politici, militari, di polizia o di informazione facenti parte del "Sistema Condor", responsabili del sequestro, della tortura, della uccisione e della scomparsa dei cittadini italiani Horacio Domingo CAMPIGLIA PEDAMONTI e Lorenzo Ismael VINAS GIGLI per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p., secondo i ruoli di seguito precisati:
Responsabili del "Sistema Condor" in Argentina:
Jorge Rafael VIDELA (per il quale si procede separatamente), quale presidente della Repubblica. Leopoldo Fortunato GALTEERI CASTELLI (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito e membro della giunta militare. Armando LAMBRUSCHINI DELLAVALLE (per il quale si procede separatamente), quale comandante in capo della Marina. Omar Domingo Rubens GRAFFIGNA POZZI (per il quale si procede separatamente), quale comandante in capo dell'Aeronautica e membro della giunta militare. Carlos Alberto MARTÍNEZ (per il quale si procede separatamente), quale capo della SIDE. José Antonio VAQUERO (per il quale si procede separatamente), quale capo di stato maggiore dell'esercito. Alberto Alfredo VALÍN, quale capo del Jefatura II de Inteligencia (Comando II di intelligence) dello stato maggiore dell'esercito, da cui dipendeva gerarchicamente il Batallón de Inteligencia 601. Jorge Alberto MUZZIO (deceduto), quale comandante del Batallón de Inteligencia 601 dell'esercito argentino. Responsabili del "Sistema Condor" in Bolivia:
Luis GARCÍA MEZA TEJADA, quale comandante in capo dell'esercito. Luis ARCE GÓMEZ, quale capo del D-2 (H Dipartimento) di intelligence dello stato maggiore dell'esercito. Responsabili del "Sistema Condor" in Brasile:
João Baptista DE OLIVEIRA FIGUEIREDO (deceduto) quale presidente della Repubblica. Octàvio Aguiar DE MEDEDROS (per il quale si procede separatamente), quale capo del Serviço Nacional de Informações (SNI). Responsabili del "Sistema Condor" in Cile:
Augusto José Ramon PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e capo dello Stato. Odlanier Rafael MENA SALEVAS, capo della Central Nacional de Informaciones. Responsabili del "Sistema Condor" in Paraguay:
Alfredo STROESSNER MATIAUDA, (deceduto) quale presidente della Repubblica. Benito GUANES SERRANO (deceduto), quale capo del JI Dipartimento (intelligence) dello Stato maggiore generale delle Forze armate (ESMAGENFA). Responsabili del "Sistema Condor" in Perù:
Francisco MORALES BERMÚDEZ, quale presidente della Repubblica. Pedro RICHTER PRADA, quale primo ministro. Germán RUIZ FIGUEROA, quale capo della Dirección de Inteligencia del Ejército (DINTE). Martín MARTÍNEZ GARAY, quale capo del Servicio de Inteligencia del Ejército (SIE). Responsabili del "Sistema Condor" in Uruguay:
a) I membri del COSENA
Aparicio MÉNDEZ MANFREDINI (deceduto), quale presidente della Repubblica. Manuel Jacinto NÚÑEZ SALVAGNO (deceduto), quale ministro dell'interno. Walter RAVENNA (deceduto), quale nunistro della difesa. Adolfo FOLLE MARTÍNEZ (deceduto), quale ministro delle relazioni estere. Luis Vicente QUEIROLO (deceduto), quale comandante in capo dell'esercito. Hugo León MÁRQUEZ SCHNITZSPAHN (deceduto), quale comandante in capo della Marina. Raúl J. BENDAHAN RABBIONE (deceduto), quale comandante in capo della Forza Aerea. Walter MACHADO (deceduto), quale capo dello Stato maggiore congiunto - e, come tale, segretario del COSENA. b) Il capo del Servicio de Información de Defensa:
Iván PAULÓS, quale capo del SED. Capo L1: caso MONTIGLIO
Sergio Víctor ARELLANO STARK, Luis Joaquín RAMÍREZ PINEDA, Rafael VALDERRAMA AHUMADA
L1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576,1° comma nn. 1 e 4,577 1° comma, nn. 2, 3, e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro con altre persone rimaste sconosciute - tra queste ultime anche talune di quelle che hanno partecipato personalmente ai sequestri e alle uccisioni - e con altre decedute (Herman Julio BRADY ROCHE, Gustavo LEIGH, José Toribio MERINO CASTRO, Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE e Javier Segundo PALACIOS RUHMAN) atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nel Partito Socialista cileno e nel MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionaria) o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con il citato Partito; nell'averle sottoposte a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri militanti del Partito, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione a presunte azioni sovversive; nell'aver ucciso molte delle persone sequestrate e tra esse il cittadino italiano Juan José MONTIGLIO MURUA, per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p.
Atti ed azioni qui di seguito descritte:
- per avere l'11/9/1973 attaccato il palazzo presidenziale "La Moneda" dove si trovava il Presidente Salvador ALLENDE con i suoi collaboratori, la sua scorta presidenziale e la sua scorta personale formata da militanti del Partito Socialista e del MIR;
- per aver arrestato illegalmente tutti i militari di scorta e tutti i componenti della scorta personale del presidente ALLENDE, conducendo questi ultimi presso la caserma del reggimento Tacna dove venivano torturati barbaramente e sottoposti ad interrogatori;
- per aver trasferito dal reggimento Tacna a Peldehue venti sequestrati tra i quali 12 componenti del GAP e, precisamente, José FREIRE, Daniel GUTEERREZ, Oscar LAGOS, Julio MORENO, Luis RODRÍGUEZ, Jaime SOTELO, Julio TAPIA, Héctor URRUTIA, Oscar VALLADARES, Juan VARGAS e Oscar Luis AVELES, nonché il cittadino italiano Juan MONTIGLIO MURUA; per aver ucciso tutte le suindicate persone che venivano tutte fucilate e sepolte in una fossa comune fatta scavare da loro stesse ed averne successivamente straziato i corpi con dinamite e granate.
Ai correi si addebitano i seguenti ruoli e responsabilità:
- Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e comandante in capo dell'esercito, per aver organizzato il colpo di Stato contro il Presidente Salvador ALLENDE e aver ordinato l'arresto e la tortura dei membri del GAP catturati alla "Moneda", impartendo direttamente l'ordine di ucciderli;
- Gustavo LEIGH (deceduto), quale comandante in capo dell'Aviazione, per aver organizzato il colpo di Stato contro il presidente Salvador ALLENDE e la conseguente soppressione dei suoi collaboratori diretti;
- José Toribio MERINO CASTRO (deceduto), quale comandante in capo della Marina, per aver organizzato il colpo di Stato contro il Presidente Salvador ALLENDE e la conseguente soppressione dei suoi collaboratori diretti;
- Herman Julio BRADY ROCHE, (deceduto) per aver cordinato e diretto l'assalto de "La Moneda" affidato operativamente alla responsabilità del generale Javier Segundo PALACIOS RUHMAN (deceduto);
- Javier Segundo PALACIOS RUHMAN (deceduto) e Sergio Víctor ARELLANO STARK, per avere diretto il primo e collaborato il secondo, quale comandante della Regione metropolitana di Santiago, l'assalto della Moneda;
- Luis Joaquin RAMÍREZ PINEDA e Rafael VALDERRAMA AHUMADA, quale comandante della caserma Tacna il primo e- quale addetto agli interrogatori e alle torture presso la stessa caserma il secondo.
Capo M1: caso VENTURELLI
Sergio Víctor ARELLANO STARK, Hernan Jerónimo RAMÍREZ RAMÍREZ, , Manuel VÁSQUEZ CHAHUAN, Orlando MORENO VÁSQUEZ, Daniel AGUIRRE MORA e Carlos LUCO ASTROZA,
M1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576,1° comma nn. 1 e 4,577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro con Oscar Alfonso PODLECH MICHAUD (per il quale si procede separatamente) e con altre persone rimaste sconosciute - tra queste ultime anche talune di quelle che hanno partecipato personalmente ai sequestri e alle uccisioni - e con altre decedute (Gustavo LEIGH, José Toribio MERINO CASTRO, Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, Pablo Heriberto ITURRIAGA MARCHESE e Máximo VIVANCO, Luis Armando JOFRE SOTO, Nelson Manuel UBELLA TOLEDO, Leónel QUTLODRAN BURGOS e Andrés PACHECO CARDENAS), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, professori e rappresentanti delle università, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nei Movimenti di sinistra o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun prowedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con i citati Movimenti e nell'averle sottoposte a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri militanti dei citati Movimenti, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; nell'aver concorso all'uccisione di molte delle persone sequestrate e tra esse del cittadino italiano Omar Roberto VENTURELLI LEONELLI, per la cui morte si procede ai sensi dell'art.8 c.p.
Atti ed azioni qui di seguito descritte:
- per avere l'intendente della Regione di Temuco emanato il bando n. 16 con il quale si intimava a numerosi membri delle università della regione, tra i quali Omar VENTURELLI, di presentarsi presso le autorità militari, pena l'applicazione della "legge di fuga";
- per aver sottoposto il VENTURELLI, che si era presentato il 16/9/1973 presso il reggimento Tucapel di Temuco, in obbedienza al citato bando n. 16, a detenzione illegittima presso il carcere di quella città;
- per aver sottoposto il VENTURELLI a continui interrogatori sotto tortura presso la caserma Tucapel unitamente ad altre persone arrestate per gli stessi motivi tra le quali, Adolfo BERCHENKO NAVARRETE, Norberto PREGNAN ARAVENA, Lautaro Víctor CALFUQUIR HERNRIQUEZ, Víctor Herman MATURANA BURGOS, Miguel BARUDY LABRIN e tale Carrasco, funzionario del CORA;
- per aver apparentemente disposto la scarcerazione del VENTURELLI, risultante "ufficialmente" detenuto nel carcere di Temuco solo dal 25/9/1973, con provvedimento n. 52 della Fiscalía dell'Esercito in data 4/10/1973;
- per aver, al contrario, consegnato il VENTURELLI alla "Carovana della morte" guidata dal gen. Sergio ARELLANO STARK;
- per aver ucciso il VENTURELLI occultandone il cadavere.
Ai correi si addebitano i seguenti ruoli e responsabilità:
- Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile e comandante in capo dell'esercito, per aver programmato, deciso e attuato il colpo di Stato dell'11/9/1973 e programmato e diretto la repressione nei confronti di ogni forma di dissenso ed opposizione politica nel Paese;
- Gustavo LEIGH (deceduto), quale componente della giunta militare del Cile e comandante in capo dell'aviazione, per aver organizzato il colpo di Stato dell'11/9/1973, programmando e dirigendo la repressione nei confronti di ogni forma di dissenso ed opposizione politica del Paese;
- José Toribio MERINO CASTRO (deceduto), quale componente della giunta militare del Cile e comandante in capo della Marina, per aver organizzato il colpo di Stato dell'11/9/1973, programmando e dirigendo la repressione nei confronti di ogni forma di dissenso ed opposizione politica del Paese;
- Sergio Víctor ARELLANO STARK, quale comandante della così detta "Carovana della morte" che aveva il compito di epurare il Paese dai sovversivi;
- Pablo Heriberto ITURRIAGA MARCHESE, (deceduto) quale comandante del reggimento Tucapel di Temuco;
- Hernan Jerónimo RAMÍREZ RAMÍREZ, quale capo della regione militare e comandante delle due guarnigioni in cui questa si divideva: quella di Temuco e quella di Lautaro;
- Luis Armando JOFRE SOTO (deceduto), quale procuratore militare del reggimento Tucapel addetto agli interrogatori;
- Nelson Manuel UBELLA TOLEDO (deceduto), quale capo dei servizi segreti militari addetto agli interrogatori e alle torture al reggimento Tucapel;
- Leonel QUILODRAN BURGOS (deceduto), quale membro dei servizi segreti addetto agli interrogatori e alle torture al reggimento Tucapel;
- Manuel VÁSQUEZ CHAHUAN, quale tenente dei servizi segreti militari addetto agli interrogatori e alle torture al reggimento Tucapel;
- Orlando MORENO VÁSQUEZ, quale membro dei servizi di "inteligencia" militare addetto agli interrogatori e alle torture al reggimento Tucapel;
- Maximo VIVANCO (deceduto), quale direttore del carcere di Temuco;
- Oscar Alfonso PODLECH MICHAUD (per il quale si procede separatamente), quale procuratore militare di Temuco-Cautin;
- Daniel AGUIRRE MORA, quale addetto agli interrogatori e alle torture nel carcere di Temuco; Carlos LUCO ASTROZA, quale addetto agli interrogatori e alle torture nel carcere di Temuco;
- Andrés PACHECO CARDENAS (deceduto), quale comandante della base aerea Maquehua di Temuco, altro luogo di detenzione del VENTURELLI, ove si svolgevano interrogatori e si praticava la tortura.
Capo N1: caso DONATO AVENDAÑO
Juan Manuel CONTRERAS SEPULVEDA, Pedro Octavio ESPENOZA BRAVO, Marcelo MOREN BRITO
N1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576,1° comma nn. 1 e 4,577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro e con altre persone rimaste sconosciute - tra queste ultime anche talune di quelle che hanno partecipato personalmente ai sequestri e alle uccisioni - ed altre decedute (Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeterminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nel Partito Comunista cileno o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con il citato Partito; nell'averli sottoposti a detenzione illegale e tortura al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri militanti del citato Partito, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive. A tal fine, procedevano alla perquisizione ed all'occupazione militare di 32 appartamenti, definiti "covi" del Partito Comunista, tra i quali quelli di Calle Conferencia n. 1587 e Calle Alejandro del Fierro n. 5113 ove procedevano al sequestro di molte persone, alcune delle quali uccise, tra cui il cittadino italiano Jaime Patricio DONATO AVENDAÑO per la cui morte si procede ai sensi dell'art. 8 c.p..
Atti ed azioni qui di seguito descritte con riferimento al "covo" di Calle Conferencia n. 1587:
- per avere il 30/4/1976 sequestrato, nei pressi della propria abitazione sita in Santiago del Cile, in Calle Conferencia n. 1587, Juan BECERRA BARRERA ed averlo condotto nel centro clandestino di detenzione della DINA denominato "Villa Grimaldi" sito in Santiago nel rione Penalolen in via José Arrieta e conosciuto anche come "Terranova" e "L'Infierno";
- per aver sequestrato in precedenza, conducendoli nello stesso ccd "Villa Grimaldi", Teresa ZUNIGA GUAJARDO, María Angélica GUTIERREZ ed Eliana VIDAL, rispettivamente cognata, moglie e cugina di Juan BECERRA BARRERA;
- per aver sottoposto tutte le suindicate persone a torture, al fine di estorcere loro informazioni sulla localizzazione di Mario ZAMORANO;
- per aver ricondotto le persone suindicate, arrestate in modo illegittimo, nella stessa casa di Calle Conferencia n.1587 ed averle costrette a rimanervi ed a svolgere apparentemente un'attività artigianale in un laboratorio di pelletteria ivi esistente;
- per aver trattenuto, per alcune ore, il vescovo ausiliario di Santiago, Monsignor Enrique ALVEAR URRUTIA, nella abitazione di calle Alejandro del Fierro n. 5113 della madre del BECERRA nella quale il Vescovo era giunto a seguito di un allarme diffuso dalla moglie di Julio MAIGRET, militante comunista, detenuto perché arrestato nell'ambito della stessa operazione repressiva nei confronti del Partito Comunista;
- per aver sequestrato il 4/5/1976, al loro arrivo nell'appartamento di Calle Conferencia n.1587, Mario Jaime ZAMORANO DOLOSO e Jorge MUÑOZ POUTAYS che venivano condotti nel ccd "Villa Grimaldi" dove venivano torturati;
- per aver sequestrato il 5/5/1976 il cittadino italiano Jaime Patricio DONATO AVENDAÑO e Uldarico DONAIRE CORTEZ, anch'essi condotti nel ccd "Villa Grimaldi"e lì torturati;
- per aver sequestrato il 6/5/1976, sempre nello stesso appartamento di Calle Conferencia n.1587, Lisa del Carmen ESCOBAR condotta anch'essa a "Villa Grimaldi" e lì torturata;
- per aver sequestrato, inoltre, l'avvocato del Vicariato della Solidarietà Hernan MONTEALEGRE nell'ambito di detta operazione;
- per aver causato la morte ed occultato i cadaveri di numerosi militanti del Partito Comunista, tra i quali quelli di Mario Jaime ZAMORANO DOLOSO, di Jorge MUÑOZ POUTAYS, di Uldarico DONAIRE CORTEZ, di Lisa del Carmen ESCOBAR e del cittadino italiano Jaime Patricio DONATO AVENDAÑO per la cui morte si procede ai sensi dell'art.8 c.p.
Ai correi si addebitano i seguenti ruoli e responsabilità
- Augusto José Ramon PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile, capo dello Stato e comandante in capo dell'esercito, per le direttive date alla DINA nella repressione delle organizzazioni e dei movimenti politici di opposizione e, in particolare, del Partito Comunista cileno;
- Juan Manuel CONTRERAS SEPULVEDA, quale direttore della DINA, organismo responsabile della repressione contro il Partito Comunista;
- Pedro Octavio ESPINOZA BRAVO, quale capo delle operazioni della DINA (in pratica il numero due dell'organizzazione) e responsabile del centro clandestino di detenzione "Villa Grimaldi", ove è stato detenuto Jaime Patricio Donato AVENDAÑO, insieme ad altri militanti del Partito Comunista cileno;
- Marcelo MOREN BRITO, quale responsabile della gestione di "Villa Grimaldi" e, quindi, della detenzione e delle torture dei sequestrati condotti nel suddetto centro clandestino di detenzione.
Capo O1: caso MAINO
Juan Manuel CONTRERAS SEPULVEDA, Pedro Octavio ESPINOZA BRAVO,
O1) del delitto di cui agli artt. 81 cpv, 422, 630, 575, 576, 1° comma nn. 1 e 4, 577 1° comma, nn. 2, 3 e 4, e 61 nn. 1, 2, 4 e 9 c.p. per aver compiuto, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro e con altre persone rimaste sconosciute - tra queste ultime anche talune di quelle che hanno partecipato personalmente ai sequestri e alle uccisioni - ed altre decedute (Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, Paul SCHAFFER), atti diretti a porre in pericolo, al fine di uccidere, l'incolumità di un numero indeteiminato di persone, anche per il solo fatto di essere sospettate di militare nel MAPU (Movimento di Azione Popolare Unitaria), corrente di sinistra della democrazia cristiana cilena staccatasi dal partito, o di avere con gli stessi militanti meri rapporti di parentela, amicizia, affetto, frequentazione o simpatia; atti consistiti nell'aver arrestato, senza alcun provvedimento dell'Autorità legittima, un numero indeterminato di persone per i loro presunti rapporti con il citato Partito; nell'aver sottoposto le persone arrestate a detenzione illegale e tortura, al fine di estorcere loro indicazioni sull'identità di altri partecipanti al citato Partito, sui nomi di battaglia, sulla localizzazione e sulla partecipazione degli stessi a presunte azioni sovversive; nell'aver concorso all'uccisione di molte delle persone sequestrate e, tra esse, del cittadino italiano Juan Bosco MAINO CANALES, per la cui morte si procede ai sensi dell'art.8 c.p.
Atti ed azioni qui di seguito descritte:
- per aver ideato, programmato e realizzato la campagna repressiva contro il MAPU;
- per avere, in esecuzione di tale campagna repressiva, arrestato numerosi militanti di tale movimento o loro familiari;
- per avere, in particolare, arrestato il 24/5/1976 Andres Constantini REKAS URRA, non impegnato politicamente, fratello di Elizabeth URRA, ed averlo condotto al centro clandestino di detenzione "Villa Grimaldi", ove veniva sottoposto a torture al fine di estorcergli informazioni sull'attività e la localizzazione della sorella Elizabeth, del marito di quest'ultima Antonio Elizondo ORMAECHEA e di altre persone, tra le quali Juan Bosco MAINO CANALES;
- per avere arrestato il 26/5/1976 Elizabeth URRA, Antonio Elizondo ORMAECHEA e Juan Bosco MAINO CANALES ed averli condotti al centro clandestino di detenzione "Villa Grimaldi" ove costoro venivano interrogati e torturati, mentre successivamente Andres Constantini REKAS URRA veniva liberato,
- per avere ucciso le suindicate tre persone arrestate illecitamente, occultandone i cadaveri ed impossessandosi di alcuni beni personali delle stesse, tra cui una autovettura Citroen AK-6.
Ai correi si addebitano i seguenti ruoli e responsabilità:
- Augusto José Ramón PINOCHET UGARTE, (deceduto) quale presidente della giunta militare del Cile, capo dello Stato e comandante in capo dell'esercito, per le direttive date alla DENA sulla repressione delle organizzazioni e dei movimenti politici di opposizione;
- Juan Manuel CONTRERAS SEPULVEDA, quale direttore della DINA, organismo responsabile della repressione contro il MAPU,
- Pedro Octavio ESPINOZA BRAVO, quale capo delle operazioni della DINA (ovverosia, in pratica, il numero due) e responsabile del ccd "Villa Grimaldi", ove è stato detenuto il Maino, insieme agli altri militanti del Movimento;
- Paul SCHAFFER, (deceduto) responsabile della Colonia Dignidad, altro centro clandestino di detenzione utilizzato nella campagna repressiva contro il MAPU.
Identificate le persone offese:
Capo A1: caso BANFI
Daniel Álvaro BANFI BARANZANO Capo B1: casi GATTI, ISLAS, ARNONE, RECAGNO
Gerardo GATTI, María Emilia ISLAS de ZAFFARONI, Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ Juan Pablo RECAGNO IBARBURU Capo B2: casi GATTI, ISLAS, ARNONE, RECAGNO
Gerardo GATTI, María Emilia ISLAS de ZAFFARONI, Armando Bernardo ARNONE HERNÁNDEZ Juan Pablo RECAGNO IBARBURU Capo C2: caso BELLIZZI
Andrés Humberto Domingo BELLIZZI BELLIZZI Capo D1: casi GARCÍA de DOSSETTI, DOSSETTI D'ELIA, CASCO de D'ELIA, BORELLI e GAMBARO
Ileana Sara María GARCIA RAMOS de DOSSETTI Edmundo Sabino DOSSETTI TECHEIRA, Yolanda Iris CASCO GHELPI de D'ELIA Julio César D'ELIA PALLARES, Raul Edgardo BORELLI CATTÁNEO Raúl GÁMBARO NÚÑEZ, Capo E1: caso GIORDANO
Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO Capo E2: caso GIORDANO
Héctor Orlando GIORDANO CORTAZZO Capo G1: casi STAMPONI e CORINALDESI
Luis Faustino STAMPONI CORINALDESI Mafalda CORINALDESI de STAMPONI Capo G2: caso STAMPONI
LUIS FAUSTINO STAMPONI CORINALDESI Capo H1: casi LANDI e LOGOLUSO
Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO Dora Marta LANDI GIL Capo H2: casi LANDI e LOGOLUSO
Alejandro José LOGOLUSO DI MARTINO Dora Marta LANDI GEL Capo I2: casi CAMPIGLIA e VIÑAS
Horacio Domingo CAMPIGLIA PEDAMONTI Lorenzo Ismael VIÑAS GIGLI Capo L1: caso MONTIGLIO
Juan José MONTIGLIO MURUA Capo M1: caso VENTURELLI
Omar Roberto VENTURELLI LEONELLI Capo N1: caso DONATO AVENDAÑO
Jaime Patricio DONATO AVENDAÑO Capo O1: caso MAINO
Juan Bosco MAINO CANALES Evidenziata l'acquisizione delle seguenti fonti di prova:
verbale sommarie informazioni testimoni
Visti gli artt. 416,417 c.p.p.
CHIEDE L'emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti degli imputati e per i reati sopraindicati.
Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza e in particolare per la trasmissione, unitamente alla presente richiesta, del fascicolo contenente la notizia di reato, la documentazione relativa alle indagini espletate e i verbali degli atti eventualmente compiuti davanti al giudice per le indagini preliminari.
Roma, 31 gennaio 2013
Il Procuratore Agginuto
dott. Giancarlo Capaldo
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